BRUCITE
Mg(OH)2
CLASSE: Ossidi
SISTEMA: Trigonale
DUREZZA: 2,5 – 3
DENSITÀ: 2,39 – 2,40
SFALDATURA: Ottima
FRATTURA: irregolare
COLORE: Bianco, verde pallido, blu, grigio; dal giallo miele al rosso brunastro
COLORE DELLA POLVERE: Bianco
LUCENTEZZA: Vitrea, perlacea
TRASPARENZA: Trasparente
La brucite è un minerale di idrossido di magnesio, appartenente al gruppo omonimo. Il nome deriva da Archibald Bruce (1777 -1818), fisico e mineralogista statunitense.
I cristalli, piuttosto rari, sono generalmente tabulari, a contorno esagonale. Più comuni le masse scagliose, più o meno compatte. Il colore è generalmente bianco, con viva lucentezza madreperlacea sulle superfici di sfaldatura: non mancano gli esemplari verde-azzurro o giallo-rosa, che passa facilmente al bruno per alterazione.
Una varietà della brucite è la nemalite che contiene ossidi di ferro.
CARATTERI DIAGNOSTICI – È facilmente solubile negli acidi, senza dare segni di effervescenza e nemmeno gel di silice.
ORIGINE – Sì può osservare, come prodotto idrotermale, nelle vene di rocce serpentinose o cloridriche, associata a vari carbonati di magnesio e anche ad aragonite, magnesite o cromite; inoltre, si trova in alcune rocce calcaree cristalline (marmi) quale prodotto di alterazione del periclasio.
GIACIMENTI – Famose per la bellezza e la grandezza dei cristalli (fino a 15 centimetri di diametro) sono le miniere di cromite situate presso Texas in Pennsylvania. In Europa si hanno dei buoni esemplari in Stiria, nelle Shetland (Scozia) e negli Urali.
In Italia si osserva in notevole quantità a Carro, presso il Passo del Bracco (La Spezia),in filoni costituiti dal minerale (bianco) allo stato spatico e assai raramente da cristalli distinti. Fu trovato in Val d’Astico, presso Vicenza, ed anche a Predazzo in Val di Fiemme, nelle vene delle cosiddette predazziti o pencatiti, che sono rocce ad aspetto marmoreo formate a loro volta da brucite e calcite. È presente anche in alcuni proietti calcarei del Vesuvio.
USI – La brucite è usata per l’estrazione del magnesio e per ricavarne i relativi sali; è anche usata come materiale refrattario.
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