ANIDRITE – Solfati

ANIDRITE

CaSO4

CLASSE: Solfati
SISTEMA: Rombico
DUREZZA: 3 – 3,5
DENSITÀ: 2,98 – 3,0
SFALDATURA: Perfetta o quasi perfetta
FRATTURA: Concoide, irregolare, scheggiosa
COLORE: Incolore, bianco, allocromatico
COLORE DELLA POLVERE: Bianco, biancastro
LUCENTEZZA: Da vitrea a madreperlacea
TRASPARENZA: Da trasparente a traslucida

Il minerale non è comune in individui distinti, per lo più in forme tabulari o prismatiche tozze, talvolta arricchite da piccole e numerose facce. Di solito, infatti, si trova in masse di aspetto compatto, granulare, fibroso, o lamellare, anche di rilevanti dimensioni. 

Il colore dell’anidrite è in genere bianco o grigio, ma può essere anche rossastro; particolarmente apprezzata è la bella tinta violacea talvolta presentata da alcuni esemplari; la polvere è sempre bianca. 

Traslucida o trasparente, mostra lucentezza variabile da vitrea a madreperlacea; ha durezza medio-bassa, ma è piuttosto pesante, con frattura irregolare.

CARATTERI DIAGNOSTICI – Tipica di questa specie è la facile sfaldabilità secondo tre direzioni pinacoidali, che porta a ottenere solidi di sfaldatura solo apparentemente cubici, in realtà con facce rombiche. 

L’anidrite è solubile nell’acido cloridrico e, benché meno facilmente, anche nell’acqua. Esposto all’azione degli agenti atmosferici, questo solfato assorbe acqua, trasformandosi in gesso e aumentando il suo volume iniziale dì circa 1,6 volte,

ORIGINE – L’anidrite si trova, in associazione con il gesso e con altri minerali salini, soprattutto in depositi sedimentari di varie epoche geologiche, formatisi dall’evaporazione di acque salate in ambienti dal clima caldo. In alcune circostanze ha origine anche per disidratazione del gesso. Meno frequentemente, infine, si trova nelle cavità di rocce vulcaniche o entro filoni metalliferi.

GIACIMENTI – In Italia questo minerale è comune in grossi banchi di masse compatte e saccaroidi a Costa Volpino, vicino a Lovere, nel Bergamasco. Nei filoni metalliferi, rari cristalli e masse spatiche grigio-violacee sono stati rinvenuti nella miniera di Brosso, presso Ivrea (Torino), mentre splendidi individui provengono dalla miniera di Campiano, presso Boccheggiano (Grosseto). 

Veramente eccezionali sono poi i cristalli violetti (lunghi anche 30 centimetri) scoperti durante la costruzione della galleria del Sempione, nelle Alpi Pennine.

All’estero l’anidrite è presente in masse spatiche, ma anche in cristalli, nei giacimenti saliferi di Bex, nel Cantone Vaud (Svizzera), e nei depositi di Hall, presso lnnsbruck, di Aussee, in Stiria, di lschl, nel Salisburghese (Austria), di Wieliczka (Polonia) e di numerose altre località europee ed extraeuropee.

USI– L’anidrite trova impiego nell’industria cartaria e nella produzione dell’acido solforico.

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