WOLFRAMITE
(Fe, Mn)WO4
CLASSE – Ossidi
SISTEMA – Monoclino
DUREZZA – 5,0 – 5,5
DENSITÀ – 7,14 – 7,54
SFALDATURA – Perfetta
FRATTURA – Da irregolare a ruvido
COLORE – Bruno-rossiccio, bruno-nerastro
COLORE DELLA POLVERE – Marrone rossastro
LUCENTEZZA – Submetallica, resinosa
TRASPARENZA – Opaca
La wolframite cristallizza nel sistema monoclino, in individui tabulari a facce striate o addirittura lamellari, semiopachi o traslucidi, di colore da bruno-rossiccio a bruno-nerastro; più spesso si trova in masse granulari generalmente opache; la polvere è nera o bruno-rossiccia. Ha lucentezza submetallica, resinosa sulle superfici di sfaldatura; è insolubile negli acidi e praticamente inalterabile. Si tratta di un minerale molto pesante, fragile e duro. Oggi il termine “wolframite” viene utilizzato per indicare le miscele intermedie tra il wolframato di manganese (huebnerite) e il wolframato di ferro (ferberite).
CARATTERI DIAGNOSTICI – La wolframite può essere confusa con alcuni solfuri e con i minerali del gruppo della columbite. Da questi ultimi si può distinguere per la sfaldatura assai più evidente e dal fatto che columbiti ben cristallizzate sono quasi sempre immerse nella massa della pegmatite. Dai solfuri si distingue fondendola con soda o bisolfato dì potassio e trattandola successivamente con acido solforico diluito e ritagli di zinco: si ottiene una magnifica colorazione azzurra.
ORIGINE – La wolframite è una tipica specie di genesi pneumatolitica (formatasi, cioè, dai fluidi magmatici residui dopo la consolidazione dei graniti). I fluidi, infatti, si intrudono in spaccature delle rocce circostanti e qui si consolidano, dando origine a vene dì quarzo nelle quali questo minerale cristallizza. Per l’elevato peso specifico e la resistenza agli agenti atmosferici, la wolframite si trova anche concentrata in giacimenti sedimentari alluvionali (placers), costituiti in seguito alla disgregazione di rocce trasportate dai fiumi e successivamente accumulate.
GIACIMENTI – Importanti depositi sono quelli situati a sud della Cina (catena montuosa di Nanling), in Australia (Queensland), in Bolivia (distretto di La Paz), in Canada, negli Stati Uniti (California e Colorado), in Malesia e Birmania. Inoltre, il wolframato si rinviene in Cornovaglia e nel Cumberland (Gran Bretagna), nell’Erzgebirge boemo-sassone e in Portogallo. Nel nostro Paese sono state scoperte piccole quantità di wolframite in diverse località della Sardegna, a Roncegno, in Valsugana (Trento), e a Traversella (Torino).
USI – La wolframite è il principale minerale di wolframio: infatti può arrivare a contenere circa il 60% in peso di questo elemento, utilizzato in metallurgia per costruire i filamenti delle lampadine elettriche e, sotto forma di carburo, per la fabbricazione di attrezzi da perforazione e di acciai speciali.
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Fonte immagine di copertina: Wikipedia – Didier Descouens