WAVELLITE
Al3(PO4)2(OH)3.5H2O
CLASSE: Fosfati
SISTEMA: Rombico
DUREZZA: 3,5 – 4,0
DENSITÀ: 2,3 – 2,4
SFALDATURA: Perfetta
FRATTURA: Irregolare o subconcoide
COLORE: Variabile
COLORE DELLA POLVERE: Bianco
LUCENTEZZA: Vitrea, perlacea
TRASPARENZA: Da trasparente a traslucida
La wavellite è un minerale della classe dei minerali fosfati, e all’interno di questa classe appartiene al cosiddetto “gruppo wavellite”. Questo minerale fu scoperto nel 1805 in una miniera a nord del Devon (Inghilterra), ed è stata chiamata così in onore di William Wavell, un fisico inglese che scoprì il minerale. Sinonimi poco utilizzati sono: bialite, devonite, fischerite, lasionite, lazionite o zefarovichite.
È un fosfato di alluminio idrossilato e idrato. Oltre agli elementi della sua formula, porta solitamente come impurità: fluoro e ferro.
La wavellite si presenta in aggregati discoidali o globulari, fibroso-raggiati, di cui molto raramente le estremità dei singoli individui sono terminate; talora è anche stalattitica. Il colore è assai variabile: bianco, bianco-verdastro, giallo, bruno, azzurro, grigio pallido.
CARATTERI DIAGNOSTICI – Solubile negli acidi forti. Riscaldata, si sfoglia e tende al bianco. Riscaldata in un contenitore chiuso, produce acqua.
ORIGINE – Si tratta di un minerale secondario diffuso in alcune rocce alluminose di basso metamorfismo e in taluni depositi limonitici o fosfatici.
GIACIMENTI – La wavellite e assai diffusa in parecchie località della Boemia; a Montebras in Francia si rinviene in aggregati discoidali raggiati di colore pallido. Da scisti argillosi presso Barnastaple, nel Devonshire (Gran Bretagna) proviene la wavellite originaria, generalmente gialla o giallo-bruna. In Italia e nota in alcune trachiti del Lazio (Tolfa, Manziana).
USI – I giacimenti maggiori sono sfruttati per ottenere concimi fosfatici. Può essere utilizzato in gioielleria come gemma, nelle rare occasioni in cui si trova in masse opaline zonate simili al calcedonio.