SPINELLO
Detto anche spinello nobile per la bellezza dei suoi cristalli usati in gemmologia, può assumere varie tinte, dal bruno-nero (per la presenza di ferro; pleonasto) fino all’azzurro, all’incolore e al rosso rubino (spinello rosso).
La lucentezza è vitrea. I cristalli grezzi appaiono spesso in forme ottaedriche perfette; sono molto frequenti i geminati.
Nel caso degli spinelli rossi e blu, si notano varie inclusioni di piccoli ottaedri neri di ercinite (Fe2+Al2O4) spinello raro di alluminio e ferro bivalente, disposti in file parallele, oppure di cristalli ben sviluppati di calcite, dolomite, apatite, zircone, olivina o rutilo.
CARATTERI DIAGNOSTICI – Lo spinello è fluorescente, a volte in modo intenso, ai raggi ultravioletti. La varietà rossa, se riscaldata, diventa di un colore giallo chiaro, ma riacquista la tonalità originaria quando viene raffreddata.
ORIGINE – Lo spinello compare in rocce carbonatiche, in rocce magmatiche e in scisti.Quello utilizzato in campo gemmologico si rinviene soprattutto in depositi alluvionali.
GIACIMENTI – Le località più famose sono quelle di Cambogia, India, Birmania, Thailandia e Sri Lanka. Lo spinello è stato comunque individuato in Brasile (Stato dì Espirito Santo), negli Urali, in Australia, nel Madagascar e negli Stati Uniti.
In Italia rari ma pregevoli cristalli sono stati trovati nelle dolomie cristalline della Cima di Vazzeda in Val Malenco (Sondrio) e nelle rocce vulcaniche del Monte Somma (Napoli).
USI – La destinazione gemmologica dello spinello è quella più classica. Gli esemplari non adatti a questo scopo vengono impiegati nella produzione di polveri abrasive o di meccanismi per orologeria.
Le varietà gemmifere di spinello provengono da depositi alluvionali.
Particolarmente apprezzate le varietà rosse (rubino balascio o rubino spinello) e quelle azzurre e verdi.
Il taglio più utilizzato è quello ovale; tuttavia per gli esemplari traslucidi si preferisce il taglio a cabochon o quello a sfera.
Varie pietre importanti, un tempo classificate come rubini, sono state recentemente riconosciute come spinelli.
Fra queste si ricorda il famoso “Rubino del principe nero” e il “Rubino di Timur” (quest’ultimo di provenienza indiana), entrambi appartenenti al Tesoro della Corona britannica.