LAPISLAZZULI – LAZURITE – Silicati

Comunemente la LAZURITE, nota anche con il nome di LAPISLAZZULI, forma masse compatte, impure, minutamente granulari, colorate in azzurro intenso, tendente talora al violaceo o al verde-bluastro, con macchiettature giallo oro, dovute ai minutissimi granuli di pirite inclusi.
Come rarità si presenta anche sotto forma di cristalli ottaedrici opachi dotati di lucentezza vitrea.

CARATTERI DIAGNOSTICI – Dall’acido cloridrico è decomposta completamente, con sviluppo di idrogeno solforato.
Esposta alla fiamma del cannello, dapprima scolorisce, poi fonde in un vetro biancastro.

ORIGINE – È un minerale non molto comune in natura, la cui genesi sembra dovuta a metamorfismo di contatto fra rocce eruttive e rocce calcaree di tipo dolomitico.

GIACIMENTI – Il giacimento più antico e famoso è quello di Dar-e-sang, nel Ba­dakhshan, zona situata nella catena dell’Hindukush, lungo il confine tra Afgha­nistan e Russia.
Altri importanti giacimenti sono nelle vicinanze del Lago Bajkal, in Siberia, dove il lapislazzuli, rinvenuto in rocce di tipo calcareo, mostra in genere colore più chiaro di quello afghano per la maggiore presenza di calcite e una minore percentuale di pirite.
Sono poi da ricordare anche i giacimenti cileni nella Cordigliera delle Ande.

USO GEMMOLOGICO – Il lapislazzuli è un materiale abbastanza difficile da tagliare e particolarmente poroso, ma acquista una buona lucentezza con la lucidatura.
Usato molto in passato per la lavorazione a intaglio, attualmente viene impiegato soprattutto per sfere di collane anche di discrete dimensioni, cabochon e oggetti ornamentali di vario tipo.

LAZURITE
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