LEUCITE – Silicati

LEUCITE

KAlSi2O6

SISTEMA: Tetragonale
DUREZZA: 5,5 – 6,0
DENSITÀ: 2,5
SFALDATURA: Assente
FRATTURA: Concoide
COLORE: Incolore, allocromatico
LUCENTEZZA: Vitrea

Essendo un minerale che può cristallizzare da magmi fusi, la leucite ha strutture reticolari diverse a seconda della temperatura di formazione. Esistono infatti due fasi di questo feldspatoide: nel magma, a oltre 605 °C, si ha la formazione iniziale di leucite con reticolo cristallino cubico e con un abito assai caratteristico, costituito da icositetraedri. A una temperatura inferiore, invece, queste forme esteriori si mantengono, ma viene modificata la struttura reticolare del minerale che, da cubica, diviene tetragonale. Le facce dei cristalli sono frequentemente dotate di sottili striature, dovute a poligeminazioni, e su di esse si possono talvolta osservare piccoli cristalli scuri di granato melanite, disposti in modo simmetrico. La leucite, oltre che in cristalli, si trova anche in granuli compatti dispersi nella roccia. È bianca, grigia, oppure incolore.

CARATTERI DIAGNOSTICI – Non è fusibile. Dall’acido cloridrico viene decomposta a caldo con separazione di silice, dall’acido solforico è attaccata invece a freddo. Si altera con facilità trasformandosi in analcime o in caolino.

ORIGINE – Si trova soltanto in lave geologicamente recenti.

GIACIMENTI E USI – Nelle rocce dei vulcani laziali (Ariccia) e della Campania (Roccamonfina, Vesuvio) sono frequentissimi i cristalli bianchi opachi, che raggiungono dimensioni di diversi centimetri di diametro.

Nei proietti leucitici, caratteristici dei Colli Albani, sono presenti cristalli molto ricercati dai collezionisti.

All’estero la leucite è reperibile nelle lave dell’Eifel in Germania, negli Stati Uniti e in Canada.

Il minerale estratto a Roccamonfina (Caserta) viene utilizzato nella produzione di concimi chimici.

LEUCITE DEL VESUVIO
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